Introduction: Elisa Filomena

Introduction: Elisa Filomena

04.06 – 26.06 2022
Superstudiolo Arte Contemporanea
ONLINE EXHIBITION

Le narrazioni crepuscolari e libere di Elisa Filomena

La decisione di abbandonarsi, sinonimo di liberazione, accoglienza e interiorizzazione; il mettersi a disposizione dell’arte, della sua pratica, essere “utilizzati” da essa senza remore per poter giungere al punto più alto di espressione. Quando il giorno, con tutte le sue incombenze che lasciano poco margine alla creatività, muore e l’atmosfera si fa crepuscolare e ogni elemento appare sfocato, le possibilità umane danno l’impressione di essere infinite e l’artista si sente invaso da un flusso solitamente imbrigliato. Elisa Filomena è una pittrice, nella definizione più completa del termine, le sue mani entrano in contatto diretto con la materia e la plasmano, ma è meglio dire che sia essa a dare forma all’artista stessa. Il suo esercizio è arrivato ad un livello di eccelsa semplicità, al proprio segno identificativo, che la rende unica, riconoscibile e capace di generare immediato coinvolgimento. Come avvolti da una nebbia, forse quella rarefatta dimensione serale e notturna che Elisa sceglie quotidianamente come personale momento di nascita per le opere, i personaggi compaiono e la loro anima riesce ad affiorare senza sforzo, almeno apparente. Il percorso intellettuale e la concentrazione emotiva imbevono in verità questi disegni e tele, in un lungo cammino di ricerca sviluppato negli anni con l’obiettivo di sviscerare le possibilità della tecnica, per poter in tal modo approdare al compendio fra virtuosismo e spiritualità, fra concezione mentale e affrancamento dal suo giogo da parte dell’inconscio. Una magia ben calibrata, un rito studiato e reiterato nel tempo: la pittura per l’artista torinese evoca queste caratteristiche e sembra frutto di un procedimento sacro, da dover svolgere lontano dalle folle e immergendosi completamente nel supporto prescelto. Così i disegni accolgono volti che paiono osservarci, nonostante abbiano lo sguardo soventemente rivolto altrove, perché il disegno sa essere così puro, talmente senza filtri, privo di schemi e di una concreta connotazione. Miscugli di molteplici fonti d’ispirazione, che coprono un raggio temporale fra le prime fotografie ottocentesche e le sgargianti atmosfere degli anni Settanta del Novecento, contribuiscono a creare dei personaggi dal carattere universale, afferenti ad un tempo assoluto e impalpabile. L’artista ripete spesso che il disegno le ha cambiato la vita e di fronte alle sue opere è evidente infatti come questa produzione sia a sé stante, ma fortemente responsabile di ciò che si verifica nelle grandi tele. Esse divengono ulteriore esito di un’arte dalla “contraddittoria ’immediatezza come fonte di eternità, spostandosi completamente in un universo immateriale, composto dalle idee e da presenze iconografiche a rappresentazione dell’incorporeo, vale a dire gli strumenti musicali. Elisa Filomena come una rabdomante scova un prezioso tesoro nella polvere di pastello, nelle proprie impronte e nella nostalgica attrazione per il passato, scoprendo lande collocabili nella volta celeste, tanto quanto in una campagna bucolica e tradizionale; cieli tersi di una città industriale; notturni sfondi di un binario di una stazione di passaggio. In questi variegati contesti, profondamente aperti a disparate interpretazioni, individui di una storia comune e al momento stesso atemporale, vivono le loro esperienze intrecciandosi in attimi immortali con il fruitore, in incontri emotivi e “disturbanti”, che lasceranno una traccia indelebile. Questa è la personalità di un’artista capace di maturità disinibita e coraggio espressivo, fedele alla propria visione e poetica, dotata di una narrazione eterea, affascinante, sconfinata.

(Caterina Fondelli)

Anni '20, acrilico su tela, 150x135cm, 2021
Anni '20, acrilico su tela, 150x135cm, 2021
Il mondo delle Forme, 255x215 cm, 2022
Il mondo delle Forme, 255x215 cm, 2022

Intervista a Elisa Filomena
a cura di Alberto Ceresoli e Carmela Cosco 

Alberto Ceresoli Carmela Cosco Che cosa cerchi nella pittura e che discorso sostiene il tuo fare pittorico?

Elisa Filomena Un’autentica ricerca poetica e del sapere pittorico, che dalla primigenia scoperta di possedere un’innata attitudine verso il disegno ha costituito nel corso del tempo uno strumento per manifestare l’esistenza e la ricerca di una conoscenza intrinseca delle cose. Il mio fare pittorico è sostenuto dal più fitto mistero, l’unica chiarezza in me è l’urgenza del fare e interagire con la pittura e il disegno.

AC|CC Processi, tempi, impegno o disimpegno nel lavoro. Raccontaci del tuo approccio alla pittura. Come si articola il processo di formalizzazione dell’opera? Come vivi il tuo studio? Rigore o elasticità progettuale? 

EF Sento perennemente la pittura, e la tensione creativa mi conduce attraverso il processo dell’esistenza. Questo avviene più o meno intensamente, ma è tutto uno slancio e un equilibrio dell’essere verso l’atto creativo. Dipingo di notte e pertanto tutto ciò che svolgo durante la giornata è calibrato per allineare le forze e l’intensità nelle ore notturne. Vi si alternano momenti durante la giornata nel fare le cose quotidiane, per stabilire una libertà mentale e fisica da dedicare alla pittura di notte. Il lavoro, la lettura, un film o visitare una mostra, sono alimenti quotidiani che arricchiscono l’esperienza. Il silenzio notturno mi porta vicina alla profondità e alla primitività dell’esistenza. Tutto è pronto per incontrare l’ignoto, ciò che non conosco e che, a volte, accade mentre disegno o dipingo. Disegno su un piccolo divano illuminato da una lampada anni ’60, dipingo a parete tele prevalentemente di grandi formati. Tendo a non preimpostare l’opera a cui inizio a lavorare, questo perché il mio modo di vivere il processo artistico si basa sulla tensione e concentrazione del momento, paragonabile al battito cardiaco. La pittura è parte integrante della fisiologia del mio essere. E’ un processo che vivo in maniera assoluta, mi assorbe fino a far scomparire la percezione di me stessa. Mi stacco dal lavoro quando sento una serenità interiore che vivo come una profonda quiete e senso di liberazione.

“Sento perennemente la pittura, e la tensione creativa mi conduce attraverso il processo dell’esistenza. Questo avviene più o meno intensamente, ma è tutto uno slancio e un equilibrio dell’essere verso l’atto creativo.”

Bambina, pastelli su carta, 48x33 cm, 2022
Bambina, pastelli su carta, 48x33 cm, 2022
Lee, acrilico su cartone, 50x35 cm, 2022
Lee, acrilico su cartone, 50x35 cm, 2022
Donna sola, pastelli su carta, 48x33 cm, 2022
Donna sola, pastelli su carta, 48x33 cm, 2022
Veletta, pastelli su carta, 48x33 cm, 2022
Veletta, pastelli su carta, 48x33 cm, 2022

AC|CC Ci interessa il tuo rapporto con la materia pittorica, con supporti e materiali. Scelte e affezioni?

EF Negli anni passati ho dedicato moltissima parte della ricerca pittorica all’utilizzo di vari supporti e colori e ciò ha alimentato la conoscenza della pittura e del disegno. Necessitavo di avere padronanza del mezzo e un senso di sfida interiore mi ha portato a lunghi processi di sperimentazione con colori ad olio, acrilici, tele preparate e non, tavole, cartoni e plastiche. Ad oggi la velocità di esecuzione è fondamentale, in quanto incarna totalmente l’atto pittorico. La materia deve essere idonea a questo scopo, quindi acrilici e acqua, pastelli e matite, grafite data con le mani, polpastrelli che scivolano e pressano il pigmento sulla carta. Il disegno è sempre stato fondamento del fare. Negli ultimi anni ho iniziato a disegnare ogni notte ed è diventato una ricerca importante quanto quella pittorica. Questo mi ha indicato anche una risoluzione verso l’utilizzo di una materia più fine e meno presente. Ha anche acuito la sensibilità del gesto, ha aumentato la velocità del pensiero e, come dicevo, la rarefazione della materia.

AC|CC Astrazione o figurazione? 

EF Per me sono la stessa cosa, non vi è distinzione, nel senso che attualmente è labile il confine tra esse. La storia dell’arte ha indagato entrambe le strade e oggi, grazie al passato, vi è fluidità nell’approccio e non è più necessario marcare il confine tra esse. Ciò che conta è il segno, la sensibilità e l’unicità dell’opera: questi sono termini che individuo come segni di distinzione.

AC|CC Ti chiediamo un pensiero iconografico rispetto alla tua produzione pittorica. Riferimenti e influenze?

EF Tante cose…e tante ne vorrei conoscere! Nel particolare le fotografie di fine ’800 – inizio 900, i disegni del Rinascimento, la sintesi di Egon Schiele, i cieli del barocco, la musica di Bernard Hermann, molto cinema… ammiro la tenacia e la percezione dei film di Herzog, l’incubo e il perturbante di David Lynch, il noir dei film degli anni ’40, e poi la poesia in genere che è la forma d’arte che sento più elevata.

“Il disegno è sempre stato fondamento del fare. Negli ultimi anni ho iniziato a disegnare ogni notte ed è diventato una ricerca importante quanto quella pittorica. Questo mi ha indicato anche una risoluzione verso l’utilizzo di una materia più fine e meno presente. Ha anche acuito la sensibilità del gesto, ha aumentato la velocità del pensiero e, come dicevo, la rarefazione della materia.”

Drama, pastelli su carta, 48x33 cm, 2021
Drama, pastelli su carta, 48x33 cm, 2021
Donna con la pipa, pastelli su carta, 48x33 cm, 2022
Donna con la pipa, pastelli su carta, 48x33 cm, 2022
Mirrored, pastelli su carta, 48x33 cm, 2022
Mirrored, pastelli su carta, 48x33 cm, 2022

Elisa Filomena (Torino, 1976) vive e lavora a Torino. 

Inizia gli studi artistici dapprima al Liceo R. Cottini di Torino – sezione Accademia, proseguendoli poi all’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino dove si laurea in Pittura. L’intero percorso artistico rintraccia ed evidenzia le tappe principali della continua ricerca, produzione e sperimentazione svolta in oltre 25 anni: Il 25 marzo è stata inaugurata la collettiva Wish you were here presso la Casa del Commiato di Bergamo, con testo critico di Gabriele Salvaterra, a cura di Alberto Ceresoli e il 19 marzo la collettiva Da crisalide a ribelle presso la Galleria Palazzo Nicolaci di Noto, a cura di Paola Ruffino & Carlo Tozzi. È stato pubblicato Il podcast Traccia d’artista Ep#19 che la intervista durante lo studio visit. Sulla rivista francese The Drawer, edizione #21 – Wall drawings è stato pubblicato un articolo sulle opere site specific di Filomena. Il 3 marzo è stata inaugurata la mostra collettiva RWS Open presso la Bankside Gallery & Royal Watercolour Society di Londra, dove è stata selezionata a partecipare con 2 dipinti su carta. Selezionata per la mostra internazionale 100X100 – Cento libri X Cento artisti – Libri d’artista, al quale partecipa con il suo primo libro d’artista, dal titolo Vanitas. La mostra verrà presentata presso il Museo Marino Marini di Firenze, presso l’associazione culturale per le arti contemporanee Sincresis di Empoli, mentre il finissage si terrà a Pietrasanta. A cura di Alessandra Scappini & Špela Zidar. Il 12 febbraio è stata inaugurata la mostra collettiva Corpi eloquenti presso Villa Contemporanea a Monza, con testo critico di Simona Squadrito. Il 5 novembre è stata inaugurata la mostra collettiva An ego of her own, sviluppata nei due spazi di Milano e New York City della galleria Kaufmann Repetto, a cura di Amanda Schmitt, alla quale partecipa presso la sede di NYC con un’opera site specific intitolata Timeless Arabesque, che indaga il tema della collettiva incentrata sulla rivendicazione della figura del dandy in chiave femminile. Nel 2021 Filomena ha inaugurato le seguenti personali: Eden, presso Casa Vuota a Roma, mostra site specific a cura di Francesco Paolo Del Re e Sabino De Nichilo; a Torino le mostre Rocaille Coulisses, bipersonale insieme a Emilia Faro, presso la White Lands art gallery, a cura di Federica Maria Giallombardo e Fisiognomica presso la Libreria A-Zeta, a cura di Liletta Fornasari. È stata selezionata per l’edizione del 2021 del Contemporary Art Collectors Book e dal London Paint Club per la mostra online Together Through Painting, a cura di Kelly Foster. Nel 2020, The Moth Magazine pubblica un suo dipinto come cover dell’edizione del X anniversario dell’omonima rivista irlandese. Nel 2019 ha esposto presso Circoloquadro arte contemporanea di Milano con la personale Diario Notturno a cura di Arianna Beretta. Nel 2017 partecipa a Landina, esperienza di pittura en plein air a cura di Lorenza Boisi. Negli ultimi anni i suoi lavori sono stati esposti in Italia e all’estero, sia in gallerie private che in spazi pubblici, culturali ed istituzionali. Tra le mostre personali e collettive si segnalano le seguenti sedi: Museo Tornielli di Ameno (2021 & 2018), Museo civico Luigi Varoli – Palazzo Sforza di Cotignola (2021 & 2018), Affordable Art Fair di Milano (2020), Museo civico Giovanni Fattori di Livorno (2019 & 2018), Palazzo Coluccia di Specchia (2019), Ridotto del Cinema De Seta di Palermo (2019), Kommunale Galerie di Mörfelden-Walldorf – Francoforte sul Meno (2018), MARS di Milano (2018), Galleria Tino Ghelfi di Vicenza (2018), Villa Brivio di Nova Milanese (2018), Palazzo ducale di Pavullo nel Frignano (2018), Circolo dei Lettori di Torino (2017), Libreria Bocca di Milano (2017), Museo civico Casa del Conte Verde di Rivoli (2016), Galleria De Chirico arte contemporanea di Torino (2013), Fondazione Amleto Bertoni di Saluzzo (2012), 54° Esposizione internazionale d’arte della Biennale di Venezia – Regione Piemonte (2011), Galleria Davico di Torino (2009) e Museo civico del Castello Visconteo di Pavia (2003). Vincitrice del Premio di Pittura Matteo Olivero (2008) e della Borsa di Studio Alida Epremian per giovani pittrici (2003).