Quando sentiamo nominare la Pietra Nera, il pensiero ci porta alla Mecca e all’oggetto di culto collocato all’interno della sacra Moschea. L’artista per la formalizzazione del display, pensato per gli spazi della galleria, riflette sulla forza dell’oggetto sacro che richiama milioni di fedeli al pellegrinaggio e alla contemplazione. Adi Haxhiaj con l’intervento site-specific e lavorando su un’idea di dispositivo a vetrina, crea una dimensione in cui il pubblico viene invitato a soffermarsi in uno spazio di contemplazione dell’opera. Nella ricerca pittorica di Adi Haxhiaj i confini tra pittura, scultura e installazione si dilatano per trovare un equilibrio nell’architettura dello spazio. Poche persone per volta possono accedere a questo microambiente che permette alla visione di accedere ad un luogo altro, un luogo spirituale, così vicino e al tempo stesso così distante dalla dimensione terrena, quella della strada e del caos metropolitano. L’artista riflette e invita alla riflessione sulla forza del feticcio e quindi sulla forza dell’oggetto artistico, capace di assolvere pienamente la sua opera taumaturgica.
Tra i progetti di mostra personali, collettive, partecipazioni a fiere e residenze: RITORNANZE a cura di Leda Lunghi (Villa Contemporanea, Monza), 2019; LUNA NUOVA a cura di Edoardo Manzoni e Giada Olivotto (Residenza La Fornace), 2019; PROJECT ROOM – TERRITORI, (Museo temporaneo navile), Bologna, 2019; APPOCUNDRIA a cura di Marta Cereda, (Casa Testori Novate, Milanese), 2019; PROGRESSIVE (Edicola Radetzky,) Milano, 2019; BIENNALE ALESSANDRIA a cura di Matteo Galbiati (Palazzo del Monferrato, Alessandria), 2018; PREMIO ONUFRI, a cura di Gaetano Centrone (National Gallery of Tirana, Albania), 2017; ART VERONA (Verona), 2017; PREMIO ARTI VISIVE SAN FEDELE (Galleria San Fedele, Milano), 2017.